Il Presidente della Repubblica ha rinviato al Governo lo schema di decreto legislativo del 10 febbraio 2006, il cosidetto 'testone'. Con tale schema il Governo ha dato attuazione alla L.15 dicembre 2004, n.308, detta anche la 'pornolegge' in materia ambientale.
Con questa legge il Governo è stato delegato ad adottare uno o più testi unici in materia di gestione dei rifiuti, delle aree protette, di tutela delle acque e dell'aria, di bonifica dei siti inquinati, di danno ambientale, di valutazione di impato ambientale; in sostanza uno stravolgimento dell'intero settore nelle mani di quelli che hanno condonato di tutto, che hanno dato il via al ponte sullo Stretto e al TAV...
Il Presidente della Repubblica ha rinviato al Governo lo schema di decreto legislativo del 10 febbraio 2006, il cosidetto 'testone'. Con tale schema il Governo ha dato attuazione alla L.15 dicembre 2004, n.308, detta anche la 'pornolegge' in materia ambientale.
Con questa legge il Governo è stato delegato ad adottare uno o più testi unici in materia di gestione dei rifiuti, delle aree protette, di tuela delle acque e dell'area, di bonifica dei siti inquinati, di danno ambientale, di valutazione di impato ambientale; in sostanza uno stravolgimento dell'intero settore nelle mani di quelli che hanno condonato di tutto, che hanno dato il via al ponte sullo Stretto e al TAV, senza dimenticare la tutela della caccia e quant'altro in questi anni abbiamo assistito.  
Con una lettera indirizzata al Ministro Matteoli il Presidente della Repubblica ha chiesto charimenti al Minisro Matteoli su alcuni punti del 'testone', chiarimenti di cui non si conosce ancora il contenuto.
In questi molte Regioni e molte associazioni ambientaliste hanno criticato l'intera impostazione del 'testone'. In questo schema di decreto legislativo, infatti, sottraggono alla disciplina comunitaria tonnellate e tonnelate di rifiuti introducendo la nozione di sottoprodotto e di materia prima seconda e riducendo la nozione di rifiuto; si indebolisce l'azione delle associzioni ambientaliste nei giudizi in materia di danno ambientale; si annulla di fatto la valutazione di impatto ambientale; si viola il riparto di competenze tra Stato e Regioni e l'obbligo dell'Italia di adempiere alla normativa comunitaria.
La speranza è che il Quirinale attenda la scadenza naturale del termine previsto dalla 'pornolegge' per l'attuazione della delega (previsto per il mese di luglio 2006) facendo così decadere la stessa delega e che il prossimo Governo non colga l'occasione per continuare sulla strada dello smantellamento di ogni tutela dell'ambiente che sia in contrasto con un falso sviluppo economico.