come dimostrato in altre occasioni il regolamento eolico emanato dalla regione è già permissivo (ad eccezione dell'esclusione di aree protette di vario tipo) e non arginerà l'invasione prossima ventura. Anche il parametro di controllo nella misura del 4-6 %, conti alla mano, non pone grandi limiti. Rimane il PRIE (Piano Regolatore per gli Impianti Eolici) che affida ai comuni l'obbligo, preliminarmente alle proposte di progetti eolici, di dotarsi di tale strumento di pianificazione.


Come dimostrato in altre occasioni il regolamento eolico emanato dalla regione è già permissivo (ad eccezione dell'esclusione di aree protette di vario tipo) e non arginerà l'invasione prossima ventura. Anche il parametro di controllo nella misura del 4-6 %, conti alla mano, non pone grandi limiti. Rimane il PRIE (Piano Regolatore per gli Impianti Eolici) che affida ai comuni l'obbligo, preliminarmente alle proposte di progetti eolici, di dotarsi di tale strumento di pianificazione.
Anev aveva già fatto pressing qualche giorno fa vantando (e strumentalizzando accordi lascia-passare) con WWF e Legambiente.
Anche Confindustria con tutti i suoi colossi dietro le quinte e quindi oggi Anev, Aper e Legambiente(!) sono scesi in campo per spazzare via l'ultimo, debole granello negli ingranaggi della macchina mangia soldi della lobby eolica. Sospendere il regolamento, proprio relativamente al PRIE e per di più con la scusa di tutelare il paesaggio.
 
Mercoledi la partita potrebbe già chiudersi.
L'Ass. Losappio è abbastanza isolato rispetto alle forze industrialiste del centro sinistra e non c'è da aspettarsi grandi cose.
Ci sono oltre 1000 MW già proposti da tempo e ora "liberi" di correre con la scadenza della moratoria, altrettanti già con il "solito" parere ambientale favorevole e confezionati per le prossime autorizzazioni uniche.
Chiunque deve essere consapevole, con relative responsabilità, che tutto questo sarà il frutto amaro anche e soprattutto dell'immobilismo dell'ambientalismo e della società civile.
Si può essere d'accordo o meno nelle varie forme con cui si vuole sviluppare l'eolico. Ma qui in Puglia questo confronto è stato bypassato da molto tempo e vorrei richiamare l'orgoglio di opporsi almeno alle ABERRAZIONI dell'eolico. Almeno a quelle.
L'imperativo è di uscire allo scoperto e chiedere maggiori tutele per il territorio da integrare nel regolamento, non la rimozione degli unici strumenti di pianificazione già timidi e rachitici .
 
Enzo Cripezzi - Lipu Fg