L'eolico che ben pochi hanno l'ardire di portare alla ribalta sui media è riuscito ad andare oltre il fondo.
È in atto una becera aggressione giuridica da parte delle società eoliche, la cui unica aspettativa è quella di metter le mani sul territorio comunque e dovunque, senza limiti e senza ritegno, con l'unico obiettivo vorace e affaristico di intercettare le colossali sovvenzioni, anche calpestando l'etica.

L'eolico di cui ben pochi hanno l'ardire di portare alla ribalta sui media è riuscito ad andare oltre il fondo.
Di seguito l'appello della Regione Puglia - Ass. Ecologia agli ambientalisti (....!!!....) contro la becera aggressione giuridica delle società eoliche, la cui aspettativa è quella di metter le mani sul territorio comunque e dovunque, senza limiti e senza ritegno, con l'unico obiettivo vorace e affaristico di intercettare le colossali sovvenzioni, anche calpestando l'etica.
 
E come si può grattare ancora il fondo? Assaltando giuridicamente con ricorsi al TAR il Regolamento eolico regionale (che pure non è questo eccezionale esempio di tutela e garanzia), perchè anche l'ultimo stadio di questo cancro possa compiersi: rimuovere l'ultimo ostacolo, ossia il divieto sulle Aree Protette e i siti Natura 2000, e garantirsi cosi licenza di irruzione anche negli ultimi avamposti di Natura e di Paesaggi.
 
Enzo Cripezzi
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15/12/2006 - Zone protette a rischio: S.O.S agli ambientalisti
Il Regolamento Regionale che disciplina l’installazione degli impianti eolici con particolare attenzione alle aree naturalisticamente sensibili è seriamente minato da numerosi ricorsi al TAR presentati da società private operanti nel settore.

Alcune società private e fra queste la solita famiglia che opera nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia stanno impugnando al TAR il regolamento regionale che disciplina l’installazione degli impianti eolici per far saltare la norma che ne vieta l’installazione nei parchi e nelle aree protette. A giorni il tribunale amministrativo sarà chiamato a pronunciarsi. A fronte di un’ampia disponibilità manifestata concretamente dalla Regione per favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili e fra queste di quella eolica, disponibilità che fa già oggi della Puglia la seconda regione italiana nella produzione da tale fonte, gli interessi egoistici ed affaristici di poche imprese puntano invece a sfregiare la rete natura 2000 e le risorse naturalistiche che la contraddistinguono. Facciamo perciò appello alle Associazioni e all’opinione pubblica ambientalista perché si facciano sentire per salvaguardare le aree protette da interventi speculativi, veri grimaldelli per aggredire il sistema di tutele ambientali.
 
15/12/2006 - Ecco l’energia eolica in Puglia: presentati progetti per 3.300 MW
E’ abbastanza noto che la Puglia, con il Piano Energetico e le sue politiche ambientali, intende valorizzare le energie alternative e rinnovabili. In particolare per quella che sfrutta il vento la Regione, oltre a favorire con il massimo della semplificazione le procedure del mini eolico, non ha rinnovato la moratoria ed ha invece approvato un regolamento che vuole programmare –affidando ai Comuni ampie responsabilità- lo sviluppo dell’eolico industriale. Oggi è già possibile stendere un primo bilancio di tali scelte ed è un bilancio che conferma la consequenzialità fra le volontà e i fatti. In Puglia sono attivi impianti eolici per circa 540 MW, installati sostanzialmente nel sub appennino dauno. L’Assessorato all’Ecologia ha inoltre autorizzato, a conclusione dell’istruttoria di screening, altri 800 MW per impianti diffusi in tutto il territorio regionale. Lo stesso Assessorato ha infine ricevuto dalle Società private, fra le quali alcune sono leader nazionali nell’energia, proposte per circa 3.300 MW ora all’attenzione degli uffici. Come si vede siamo di fronte a numeri che risolverebbero da soli gran parte del deficit nazionale nel settore delle rinnovabili. Anche per questo non possiamo che stigmatizzare l’egoismo di coloro che hanno avanzato ricorso al TAR contro quella parte del regolamento che intende preservare i Parchi e le aree protette dagli impianti eolici. Pensare in un simile contesto di disponibilità di aggredire le zone sottoposte a tutela per il loro valore naturalistico è scelta miope che risponde ad appetiti affaristici che nulla hanno a che fare con la valorizzazione, anche culturale, delle fonti rinnovabili.
Vedi la tabbella riassuntiva di tutte le richieste di nuovi inpianti