"Sull’aereo, di ritorno dagli Stati Uniti, ho deciso di scrivere un diario. Le istruzioni ricevute nelle basi statunitensi e dal C.do italiano lo vietano, tuttavia ho deciso di farlo prendendo tutte le precauzioni possibili. Non farò nomi di persone o di luoghi compromettenti, né entrerò mai nel merito della missione che ci attende. Quando arrivammo in America non conoscevamo lo scopo preciso della missione, per noi militari è normale, non si fanno mai troppe domande.
Ora sappiamo e non sappiamo…"

Il Diario che pubblichiamo ci fu inviato per posta agli inizi di luglio del 2008, con una lettera di presentazione che riportiamo integralmente, ad eccezione del nome dell’autore.
Purtroppo non fu possibile includerlo tra le pagine de La Murgia nella guerra fredda. Dai missili atomici agli itinerari della pace, in quanto il testo giunse quando già uscivano dalla tipografia le prime copie a stampa del volume e il “teatro filmico” Iupiter, a cura di Teatrominimo, aveva da poco celebrato la sua prima rappresentazione, in una memorabile serata nella Masseria Martucci.
Per una più adeguata comprensione del contesto in cui furono scritte le pagine di questo Diario, si rende forse necessaria la conoscenza preventiva della ricerca pubblicata da Torre di Nebbia nel giugno 2008, ma sarà il lettore di queste pagine a deciderlo e, nel caso accadesse, la presente pubblicazione, comunque la si vorrà giudicare, avrà raggiunto uno degli scopi che si prefigge: ‘tenere calda’ una questione ancora aperta, sia perché la conoscenza delle vicende relative ai missili atomici collocati sulla Murgia mezzo secolo fa, è ben lungi dal potersi ritenere esaustiva e compiuta, sia perché le ombre di quella storia continuano ad offuscare il nostro presente…

Torre di Nebbia, settembre 2010

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Il 1 marzo 1957 viene lanciato il primo missile IRBM (Intermediate Range Ballistic Missile) Jupiter dalla base statunitense di Cape Canaveral. Poco piú di due anni dopo, a partire dal 5 settembre 1959 il personale usa viene dispiegato in Italia e comincia l’istallazione del “sistema d’arma Jupiter”, operazione che si conclude il 20 giugno 1961, quando anche l’ultima base diventa operativa. Prima che nella Turchia, i missili Jupiter vengono istallati, unico sito dell’Europa Occidentale, in Italia, lungo il confine tra la Puglia centrale e la Lucania.
10 campi di lancio, ciascuno con 3 missili a testata nucleare della potenza di 1,45 megatoni, ovvero con una capacità distruttiva cento volte superiore alle bombe atomiche che rasero al suolo Hiroschima e Nagasaki nel 1945. Oltre le due basi lucane (Irsina e Matera), le altre otto vengono ‘ospitate’ sull’altopiano delle murge baresi, quasi tutte dislocate lungo il tracciato della Via Appia (Spinazzola, Gravina, Casal Sabini-Altamura, Ceraso-Altamura, Acquaviva, Gioia del Colle, Laterza, Mottola).
Nel gennaio 1963 gli usa comunicano al governo italiano la loro decisione, presa durante la crisi di Cuba, di smantellare le basi. Nel giugno dello stesso anno, l’ultimo missile Jupiter sarà rimosso dalla Murgia e imbarcato oltre oceano. Questa vicenda svoltasi nel giro di poco piú di un lustro, sembra non aver lasciato traccia, persino nella memoria dei contemporanei.


Per approfondire la storia dei missili Iupiter e delle basi missilistiche istallate sulla Murgia

La Murgia nella Guerra Fredda.
Dai missili atomici agli itinerari della pace.
Torre di Nebbia - 2008


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Diario di Jupiter
80 pagine
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La Murgia nella Guerra Fredda. Dai missili atomici agli itinerari della pace.
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con illustrazioni a colori
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Diario di Jupiter + La Murgia nella Guerra Fredda. Dai missili atomici agli itinerari della pace.
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