La traduzione del testo integrale di un rapporto del 18 settembre 1961, finora inedito, di Alan G. James, funzionario dell'Ufficio per gli Affari europei del Dipartimento di Stato Usa sui missili Jupiter istallati in Puglia


La traduzione del testo integrale di un rapporto del 18 settembre 1961, finora inedito, di Alan G. James, funzionario dell'Ufficio per gli Affari europei del Dipartimento di Stato Usa sui missili Jupiter istallati in Puglia
(Traduzione a cura del Centro Studi Torre di Nebbia)

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SECRET

 

Rome
18 settembre 1961


Resoconto della visita ai siti italiani Jupiter

Ho passato il 15 di settembre a Gioia del Colle, la base più importante dei due squadroni italiani degli Jupiter, che dista 40 minuti di macchina da Bari. Gioia è il centro del complesso degli Jupiter. A Gioia, una ex base aerea della NATO, si trova il comando del generale Grazziani e del vice comandante, un colonnello dell’aviazione US. Qui si fa la ricezione, la manutenzione e lo smistamento dei missili e delle armi. Qui si trova anche il posto di comando. Vi si trova una lunga ma stretta pista di decollo usata regolarmente ma in modo non frequente. Si trovano anche i centri amministrativi italiani ed americani, gli alloggi italiani, i mezzi di supporto americani costruiti da poco e altre cose del genere. I mezzi di supporto degli US non sono utilizzati ora, per richiesta del governo italiano; fino alla riduzione graduale della presenza US, la nostra gente continuerà ad utilizzare le attrezzature di supporto a Taranto. Quando il personale americano sarà stato ridotto saranno usate le attrezzature di supporto in gioia. Il personale statunitense abita per la maggior parte a Taranto, a circa 50 minuti di auto da Gioia. Come attestato da H…, l’Aviazione desidera costruire gli alloggi per gli americani e le rispettive famiglie a Gioia per  alleggerire un po’ la fatica del viaggio di due ore al giorno e per radunare il personale americano così da poterlo raggiungere e radunare in breve tempo in caso di emergenza.

In un raggio che varia da 10 a 30 miglia da Gioia sono distribuiti le dieci postazioni dove si trovano 3 missili Jupiter. Ogni postazione, ad eccezione della 1 che si trova vicino a Gioia, ha un proprio supporto logistico. Ho visitato solo la postazione 9 ma suppongo che essa sia tipica delle altre. Alcune postazioni sono localizzate su piccole colline, altre in campo aperto, una è molto vicina alla linea ferroviaria, molte vicinissime alla strada, visibili. Crescono degli alberi vicino alla maggior parte delle postazioni, benché ci siano stati dei tagli di alberi dalla scorsa stagione. I carabinieri perlustrano sporadicamente i boschi e i campi circostanti ma non esiste un pattugliamento regolare oltre la doppia recinzione. Di notte il luogo è pienamente illuminato e dall’alto si può ben notare ed identificare ogni singola postazione.

A Gioia ora non sono immagazzinate testate da guerra che si trovano tutte sui 30 missili e non ne esistano altre per quanto ne sappia. In ogni caso a Gioia esistono i mezzi per immagazzinare le testate. Ho visto la costruzione quadrata in cemento, non è a forma di igloo, a non più di 200 metri dalla pista di decollo. Mi è stato assicurato che era un criterio stabilito dalla NATO, ma immagino che per un criterio di sicurezza si potrebbe localizzarlo a distanza dall’area di decollo. Mentre eravamo a Gioia, 3 missili non erano operativi a causa di alcune riparazioni e della solita manutenzione. Assumo (benché non sappia visto che il sito visitato aveva i tre missili operativi) che quando un missile deve essere rimosso dal posto, la testata debba essere rimossa e immagazzinata temporaneamente in un edificio in cemento più o meno al centro di ogni postazione. In ogni postazione si trovano due ufficiali della Air Force e due avieri americani che prestano un servizio di 48 ore di continuo e che sono poi messi in libertà. Gli ufficiali sono ufficiali di Controllo del Lancio (LAO) e gli uomini semplici fanno la guardia alle testate. La guardia (solo uno alla volta è di servizio) sì posizione in un punto dove può osservare che le tre testate siano montate sui tre missili allo stesso tempo. Questo è quello che fa quando le testate sono montate; quando le testate sono rimosse, egli deve naturalmente essere presente all’operazione. Le unità italiane devono fare un giro in un’ora ogni due ore. Questo non permette una certa flessibilità per malattie o permessi …. Un ufficiale italiano del grado di maggiore o tenente colonnello sono al comando di ogni postazione.
Le dieci postazioni sono collegate a gioia mediante linee di terra e microonde. E’ possibile dare istruzioni contemporaneamente a tutte e dieci le postazioni. Gioia è connessa a SHAPE mediante circuiti terrestri che radio. Secondo ufficiali americani,  la comunicazione non è un problema serio per lo meno alla loro estremità della linea. Hanno le istruzioni di lancio da SHAPE naturalmente, ma nel caso SHAPE fosse messa fuori servizio AFSOUTH potrebbe trasmettere gli ordini. Un minuto e mezzo dopo il ricevimento dell’ordine di lancio al quartiere generale di Gioia, sono trasmesse alle posizioni le istruzioni di inizio del conto alla rovescia. Tutti i missili operativi devono poter essere lanciati dopo un conto alla rovescia di 15 minuti. In ogni caso il comandante americano stimava che il 60 % di questi missili poteva essere lanciato entro il conto alla rovescia dei 15 minuti, 20% entro i successivi 15 minuti e per il resto non si sa.

Al ricevimento dell’ordine di lancio nelle postazioni, l’ufficiale LAO italiano inseriva una chiave che iniziava le procedure di lancio.Appena prima del completamento delle procedure di lancio, l’ufficiale LAO americano inserisce e gira una chiave. La chiave non è portata al collo ma custodita nella roulotte centrale di lancio.  L’ufficiale americano ha messo ben in chiaro che non è solo la chiave di lancio americana il modo per controllare lanci non autorizzati. Anche nel caso che l’ufficiale di lancio fosse stato preso e gli fosse stata tolta la chiave, c’erano molte cose che si potevano fare al di fuori della roulotte per impedire il lancio del missile – taglio del rifornimento di ossigeno liquido, del carburante … Per il supporto tecnico gli italiano sono molto dipendenti  da noi. Potevano pure essere trattenuti i dati del bersaglio che erano tenuti nel quartiere generale a Gioia. Inoltre gli Italiani non hanno le possibilità di puntare un missile, secondo gli ufficiali a Gioia, benché col tempo essi potrebbero essere in grado.

Miscellanea

Il più grosso problema operativo è la produzione di ossigeno liquido in quantità sufficiente da mantenere il rifornimento di carburante abbastanza elevato e permettere il lancio del missile entro i 15 minuti. Gli ufficiali americani pensano di averlo sistemato il problema avendo reso operativo un impianto da 25 tonnellate di ossigeno liquido proprio la scorsa settimana.
Gli alloggi, come detto in precedenza, sono il fattore critico. Il personale americano è disperso in tutto il circondario, benché in genere concentrato in Taranto. Solo uno oltre il vice comandante US può essere raggiunto telefonicamente a Taranto cosicché si è escogitato un sistema di staffette. Raggruppare un numero sufficiente di personale americano per affrontare un’emergenza o un allarme richiede qualche ora. Quindi è molto importante avere alloggi per ufficiali e soldati e loro famiglie nella base di Gioia. Come evidenzia l’Ambasciata in un dispaccio recente, è essenziale che se le Forze Armate USA costruiscono alloggi per il proprio personale a Gioia esse adempiano all’obbligo che gli italiano credono abbiamo assunto due anni fa e di costruire gli alloggi anche per loro. Solo la metà degli alloggi degli italiani necessari sono disponibili alla base.

La mancanza di personale italiano tra gli ufficiali inferiori e nei soldati è un problema serio. Il comandante generale Grazziani ha ottenuto i pieni voti dagli ufficiali americani. Ha energia e convinzione e sta facendo un buon lavoro, ed è assistito da abili ufficiali. Gli istruttori italiani sono considerati buoni ed alcuni sono al nostro livello. In ogni caso la missilistica non sembra molto appetibile a moltissimi ufficiali italiani che sentono che andare a Gioia significhi andare in esilio. Considerazioni personali e di carriera hanno giocato un certo ruolo nel porare alcuni Ufficiali italiani e EM alla conclusione di non voler restare nella missilistica. Perciò c’è una carenza forte di personale che voglia imparare nel campo della missilistica. Come mi è stato fatto notare, le forze aeree italiane si sono molto assottigliate con la partecipazione ai programmi degli Jupiter, degli F104 e dei NIKE.


144b
Mi è stato detto che nessun RD (??) è stato ancora trasmesso agli italiani, né il distaccamento US ha istruzioni  di comunicarne qualcuna. Per quanto concerne la parte americana, l’accordo 144b non farebbe differenza alcuna per le capacità operative degli italiani. Sarebbe un po’ più conveniente che gli italiani potessero fare assistenza nel mettere e levare le testate e sarebbe utile averli in una posizione tale da assolvere a qualche compito attualmente degli US nel caso di emergenze o incidenti. In assenza di una autorità per trasmettere RD(????), gli US non hanno potuto confermare o negare agli italiani la presenza di testate nucleari americanea Gioia. Questa è naturalmente una anomalia poiché gli italiani sanno chiaramente che ci sono ….. Non ho idea se il tacere questa informazione bruci negli Italiani; essi non ne hanno parlato coon gli ufficiali della USAF.

Segretezza
Non ha nessun senso mantenere la segretezza sugli Jupiter e il loro posizionamento, ma sembra che il Governo Italiano preferisca così per ragioni politiche. Quando il ministero degli esteri ha dato il permesso di visitare la base di Gioa a me e al senatore Pastore e al deputato del congresso Price, ci fu specificato che il permesso era accordato a condizione che non venisse fatta akcuna pubblicità

Sicurezza
La guardia italiana fa il proprio lavoro con molto scrupolo, direi che il mero atto della guardia è ben fatto. Comunque i missili rimangono vulnerabili ad un sabotaggio. E’ possibile, benchè non proprio realistico se si tiene conto dell’intensa attività dei carabinieri nelle aree circostanti, che un sabotatore possa danneggiare il rivestimento di uno dei razzi con un fucile. Un piccolo aereo veloce potrebbe entrare e fare dei danni. Non ci sono né NIKE né altri sistemi di difesa aerea nelle vicinanze (comunque sembra che non ce nesiano sulle coste). Non ho idea che grado di probabilità ci sia che accada una cosa del genere. La dispersione delle postazioni rende meno probabile che possano essere arrecati danni criticiai razzi tanto da influenzare nettamente la capaictà di portare in porto la sua missione. Colpire tutte le dieci posizioni richiederebbe l’attività sostanziale di un numero di persone elevato che i carabinieri facilemente potrebbero intercettare. Inoltre un sabotaggio è piu probabile che accada in un momento di tensione elevata quando il nemico ha la paura che noi possiamo lanciare i razzi. Durante tali momenti, i carabinieri certamente sarebbero di più, l’area ben pattugliata e fornita la protezione aerea. In breve gli italiani e noi stiamo assumendo un qualche rischio mettendo i missili nella loro posizione attuale, ma il rischio sembra calcolato e non può essere tanto serio da danneggiare l’essenziale utilità degli Jupiter così come l’abbiamo immaginata.

Jupiter come sistema
Credo che siano meglio di nulla. Come qualcuno ha già chiarito, essi fnno ridislocare parte della forza missilistica sovietica che ora devi coprirli. Quanto sia sostanziale quella forza non so, ma i 30 jupiter sono cosi largamente distribuiti ed immaginerei che una quantità simile di missili sovietici sarebbero abbattuti dagli jupiter a Gioia.  L’ambasciata ha ancora i tremiti del telegramma del dipartimento che discute della possibilità  di cancellare il programma Jupiter in Italia. Gli italiani hanno preso una dura decisione e dobbiamo essere molto attenti sul come e quando ritirarsi dal programma Jupiter.

Alan G.James