L'esito del concorso per marchio del Parco nazionale dell'Alta Murgia promosso dall'Ente Parco la scorsa primavera ha avuto un esito sconcertante. Come sempre più spesso capita, alla fine non ha vinto la proposta progettuale migliore.
L'epilogo di questo concorso ha suscitato un vero e proprio sconcerto, tanto che, non appena si è appresa la notizia, si immediatamente costituito un Comitato spontaneo a difesa dell'identità del Parco Nazionale dell'Alta Murgia. Vi proponiamo la ricostruzione dei fatti inviataci dal Comitato nella quale potrete vedere anche il marchio che ha vinto il concorso e le proposte scartate.
(la redazione di altramurgia.it)

L'esito del concorso per marchio del Parco nazionale dell'Alta Murgia promosso dall'Ente Parco la scorsa primavera ha avuto un esito sconcertante. Come sempre più spesso capita, alla fine non ha vinto la proposta progettuale migliore.
L'epilogo di questo concorso ha suscitato un vero e proprio disgusto, tanto che, non appena si è appresa la notizia, si immediatamente costituito un Comitato spontaneo a difesa dell'identità del Parco Nazionale dell'Alta Murgia. In pochi giorni sono arrivate tantissime adesioni da tutta Italia e anche dall'estero, da parte di grafici professionisti affermati e di associazioni. Stanno nascendo numerosi blogs e forums su vari siti. Ci arrivano quotidianamente decine e decine di email piene di sdegno e anche un po' incazzate. Qualcuno avanza proposte per far rivivere quei segni che sono stati scartati e che avrebbero meritato di rappresentare la vera identità del Parco. Noi di altramurgia.it condividiamo lo sdegno e daremo voce al Comitato attraverso il nostro sito. Intanto vi proponiamo la ricostruzione dei fatti inviataci dal Comitato nella quale potrete vedere anche il marchio che ha vinto il concorso e le proposte scartate.
(la redazione di altramurgia.it)





I tre marchi finalisti


Marchio busta 105 vincitore del Concorso



Marchio busta n. 26



Marchio busta n. 27
 




Cronaca di concorso nato male e finito peggio


La cronaca e i retropensieri


Antefatto
aprile 2005

Si insedia L’Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia.
Al Governo c’è Berlusconi, in Puglia le elezioni le ha vinte Nichi Vendola ma la giunta regionale uscente (quella di Fitto) qualche giorno prima di andarsene a casa procede ad una serie di nomine, tra cui quella del Presidente del Parco dell’Alta Murgia.
La nomina del presidente del Parco dell’Alta Murgia viene ratificata dal Ministro dell’Ambiente (Matteoli) in aperto dissenso con la nuova giunta Regionale che addirittura ricorre al TAR.
Il TAR da ragione al Ministero.
Il Presidente del Parco è Girolamo Pugliese. Si insedia l’Ente Parco che come il Presidente rispecchia gli equilibri politici nazionali (maggioranza di destra).
Ma chi è questo Girolamo Pugliese?
Ma non è già il Presidente dell’Associazione degli Industriali di Bari?
Che competenze potrà mai avere per governare il Parco nazionale uno che si è sempre occupato di insediamenti industriali? E poi, che c’entra con il Parco dell’Alta Murgia?
Sicuramente dovrà dimettersi dalla carica che già ricopre per dedicarsi ‘anima e corpo’ al Parco.
O forse è uno di quei tanti politici “trombati” in lista di attesa per qualche poltrona per i quali una poltrona vale l’altra, l’importante è che sia comoda?
Queste sono le domande che molti si pongono.
Il suo mandato inizia nel peggiore dei modi:
imposto dall’alto, contestato dal governo regionale, isolato da tutto il movimento di base che per anni si è battuto per il Parco.
In ogni modo stiamo a vedere cosa combina.


Il fatto
maggio 2006

L’Ente Parco diffonde un bando/concorso dal titolo “Segni per comunicare” Regolamento per la partecipazione al concorso “Un’idea per il logo del Parco”
Finalmente, dopo più di un anno dall’insediamento (vedere le date), l’Ente Parco da il primo segnale di vita.
Ci ha messo un anno, ma meglio tardi che mai!
Sicuramente si saranno dovuti occupare di tante cose, ed è apprezzabile che ‘in primis’ si affronti il problema dell’identità del Parco.
Musica per le orecchie di chi come noi si occupa di comunicazione.
Ma appena leggiamo il bando, la musica diventa rumore.
La composizione della giuria (punto 7 del bando) lascia molto perplessi, quasi sconcertati, sarà composta da:
il Presidente dell’Ente Parco, due componenti il Consiglio Direttivo, il direttore dell’Ente Parco, un solo esperto in grafica e comunicazione.
In pratica 4 membri del Consiglio direttivo (probabilmente scelti in base ad equilibri politici interni al Consiglio) e un solo membro esterno.
La domanda sorge spontanea: con quali competenze potranno mai valutare gli elaborati i 4 componenti del Consiglio? Nella migliore delle ipotesi opereranno scelte sulla base dei propri gusti personali. E poi, quanto potrà incidere il parere dell’esperto?
Perché invece non si è scelto di comporre la giuria di soli esperti, così come avviene in tutti i concorsi seri, lasciando al Consiglio la prerogativa di ratificare o meno le scelte fatte da persone competenti?
Nonostante questi dubbi, speriamo bene. Stiamo a vedere come va a finire.


 
9 giugno 2006

Al termine fissato dal bando per la presentazione degli elaborati pervengono 12 proposte per la sezione A (riservata agli studenti) e poco più di 100 proposte per la sezione B (riservata ai professionisti).
Sulla base del numero complessivo delle proposte pervenute, si può certamente dire che per la sezione A, quella che doveva servire a sensibilizzare il mondo della scuola, il Concorso si è rivelato un vero e proprio fallimento (solo 12 proposte), mentre per la sezione B il risultato non può certo dirsi esaltante (100 proposte), era pur sempre un concorso nazionale!
Forse per la esiguità del premio messo in palio (3.000 per la sezione A e 7.000 per la sezione B), quasi certamente per la scarsa publicizzazione del Bando, il Concorso non ha sortito gli effetti sperati.
Ma non è la quantità che ci interessa, l’importante è la qualità delle proposte progettuali.
Bene, stiamo a vedere come va a finire!


fine luglio 2006

Finalmente si riunisce la Commissione giudicatrice, si aprono le buste e si valutano i progetti. Uno dei membri della Commissione è assente (il presidente), ma si procede ugualmente nei lavori. Si esaminano solo i progetti della sezione B e si stila una graduatoria sulla base dei parametri di valutazione indicati nel bando. In base ai punteggi assegnati si stabilisce di scegliere per una successiva selezione solo quei progetti cui è stato attribuito un punteggio superiore ad un certo limite. I progetti sopravvissuti a questa selezione sono solo 8. La qualità dei progetti, nel suo complesso, è senza dubbio molto bassa. Quelli ritenuti realmente interessanti sono 4 o 5, uno solo ottiene il massimo del punteggio. Si decide di rimandare ad un’altra seduta la proclamazione del vincitore.
E noi che speravamo nella qualità!
8 su 100 è veramente deludente. L’importante è che tra questi 8 ce ne sia almeno uno di buona qualità.


Inizio di agosto 2006

Seconda riunione della Commissione. Questa volta ci sono tutti, anche il Presidente.
Prima di tutto si esaminano gli elaborati della sezione A (quella riservata agli studenti) e senza troppe difficoltà, visto che sono solo 12, si scelgono i due migliori, si individuano il primo e secondo premio, si aprono le buste con i nominativi.
Poi si passa alla sezione B (quella dei professionisti) e si fa un’ulteriore selezione e degli 8 sopravvissuti alla prima scelta ne rimangono solo 2, i migliori. A questo punto la scelta del vincitore sembrava inevitabile e sarebbe ricaduta senz’altro sul progetto che nella fase iniziale aveva ottenuto il punteggio massimo (busta n. 26).
Decisamente un bellissimo progetto.
Ma è qui che entra ‘a gamba tesa’ il Presidente che, ignorando completamente le modalità e i criteri dettati dal Bando, ripesca una proposta tra quelle non ammesse (busta 105), perché pervenute oltre il termine massimo di consegna, ritenendola meritevole, a suo parere, di essere valutata insieme alle altre 2 rimaste in lizza.
Gli altri componenti della Commissione, pur non dimostrando il loro apprezzamento sul progetto, subiscono la mossa del Presidente, mentre l’esperto, valutando il progetto ripescato del tutto inadeguato a essere considerato alla pari degli altri due, dichiara la sua contrarietà motivandola con argomentazioni di merito.
A questo punto si sarebbe dovuto procedere alla scelta del vincitore tra i 2 progetti selezionati più quello ripescato dal Presidente, ma, colpo di scena, si decide di non decidere e si rimanda la scelta del vincitore alla valutazione dell’intero Consiglio Direttivo privando, di fatto, l’unico esperto presente in Giuria della prerogativa di esprimere la sua valutazione sui progetti. Tutto questo disattendendo in modo plateale il regolamento del Bando e sottoponendo i progetti alla valutazione di persone prive di qualunque competenza per farlo.
Che furbacchione questo Presidente!
Vuoi vedere che persino la scelta del marchio del Parco sarà oggetto di scontro politico e che alla fine prevarrà la logica di maggioranza e di appartenenza?
Se fosse così non c’è alcuna speranza, vincerà sicuramente il marchio del Presidente. Ma dai non è possibile!

L’epilogo
Fine settembre 2006

Si riunisce il Consiglio Direttivo, sono presenti 12 consiglieri. L’esperto che nella riunione precedente aveva chiesto di essere convocato e a cui era stata data assicurazione in tal senso non viene neanche avvisato e tantomeno invitato a prendere parte alla seduta per esprimere le sue valutazioni.
All’ordine del giorno ci sono molti punti da affrontare tra questi anche la scelta del marchio. Alla fine della seduta, quando tutti erano un po’ stanchi, si affronta la questione marchio. A detta di chi era presente il clima era quello di fare in fretta perché si era fatto tardi, le valutazioni erano del tipo: ‘a me piace quello, mentre a me piace quell’altro’. Alla fine si vota e come era prevedibile l’esito è il seguente:
6 voti a favore del marchio ripescato dal Presidente, 5 a favore di quello scelto dalla Giuria con il punteggio massimo, 1 consigliere si astiene non condividendo la procedura adottata.
Il premio di 7.000,00 euro viene attribuito al vincitore ma persino tra coloro che hanno votato a favore del vincitore c’è chi sostiene che il marchio vincente probabilmente potrebbe non essere adottato, evidentemente non sono convinti della scelta neanche loro.
Ma se è vero che il marchio vincente potrebbe non essere adottato a che cosa è servito tutto questo Concorso?
Si sono spesi 10.000,00 euro di soldi pubblici senza raggiungere alcun risultato.
Vuoi vedere che a pensar male si indovina?
Non è che per caso si son voluti regalare 7.000,00 euro a qualcuno mettendo in piedi il solito Concorso pilotato?

Alla fine il nostro disgusto è tale che ci porta a dire che forse è meglio così.
Questo Ente e le persone che lo governano forse è meglio che si facciano rappresentare dal marchio che si sono scelti.

Mentre per noi, per gran parte della comunità dei grafici italiani (quelli veri!) e anche per i movimenti di base che hanno a cuore il destino dell’Alta Murgia, l’identità del Parco sarà affidata a quei segni che ‘lor signori’ hanno scartato.



Metà ottobre 2006   

Comitato a difesa dell’identità del Parco Nazionale dell’Alta Murgia



PS
La cronaca è stata ricostruita sulla base dei resoconti di alcune persone che hanno preso parte alle varie sedute.
Mentre i retropensieri sono a cura del Comitato.



(vi riportiamo alcuni messaggi che ci stanno arrivando via emai, ve li rirpoponiamo senza alcuna censura, in modo da restituire il clima del dibattito che spontaneamente si è creato intorno alla questione)

propongo un'azione di guerriglia dal basso.
far vedere alla gente dell'alta murgia il progetto prima che quello scelto venga realizzato;
nel caso comunque si realizza organizzare una guerriglia che cancella e scostituisce col  quello di mauro gli elementi di segnaletica, eccettera.
realizzare i materiali t-shirt ecc e diffonderli preventivamente insieme alle persone che localmente credono al progetto
insomma far capire che le logiche del progetto non sono quelle della politica miope.
farei guerriglia vera, azione diretta e partecipata, non il sito che parla della guerriglia!
M. P.

a carte coperte, e mi piacerebbe sapere dove posso intanto vedere il progeto di Bubbico,
ma comunque guerriglio molto volentieri
E. C.

Aderisco anch'io all'iniziativa "guerrigliera".
Possiamo creare un metodo di intervento per casi di concorsi particolarmente scandalosi.
Chi ha vinto il concorso? E' possibile vedere il progetto premiato?
Ciao a tutti.
M. R.

Piacerebbe anche a me vedere il progetto, magari su SDZ. Anzi credo che il tema dei progetti “morti o sepolti”, soprattutto se di reale “pubblica utilita’” sia molto interessante.
M. F.

che dire. forse che bisogna continuare a "lottare". perché ci viene
naturale. perché non possiamo fare che questo.
cmq davvero complimenti per il tuo lavoro, soprattutto per l'approccio
(sempre) poetico e mai stanco.
anche van gogh si è tagliato l'orecchio per "sentire" meglio.
M. S.

...ho potuto vedere il tuo lavoro che -se mai ce ne fosse ancora bisogno- sottolinea non solo la tua gigantesca abilità di designer ma, soprattutto il tuo amore per la terra e per la cultura che in quei luoghi, più che altrove, dalla terra trae vita.
come è il progetto che ha vinto? ne sai nulla?
io, a testimoniare la mia commozione e il tuo credito ci sto. se serve. ma come?
M. P.

colleghi,
alla luce di quanto è successo si potrebbe sviluppare l'idea di una
mostra che possa presentare il progetto di mauro alla comunità locale.
la mostra potrebbe essere un'occasione di incotro e di discussione tra
progettisti, gente del luogo, amministratori, studenti ecc.
la qualità di un territorio si misura anche con la qualità dei segni
che in esso si configurano.
prenoto l'acquisto della maglietta e del poster.
un caro saluto,
p. d.


Mi associo all'iniziativa promossa da Mario.
Sarebbe utile fissare una data in cui trovarsi lì e distribuire il materiale
invitando il comitato promotore e qualche politico.
Un saluto,
M. T.