In questo comprensorio si sono nel tempo sedimentati i segni di sapienze costruttive originalissime in grado di rispondere alle specifiche esigenze sociali ed economiche di comunità di pastori e di contadini. I piccoli e i grossi centri storici dell’Alta Murgia, infatti, hanno un passato intenso e fecondo in grado di rappresentare ancora oggi, nonostante le trasformazioni avvenute nel tempo, le complesse vicende storiche che hanno scandito la vita delle comunità ivi insediate.

Vari popoli e civiltà, infatti, hanno lasciato i segni del loro passaggio: Greci, Romani, Bizantini, Longobardi, e poi Saraceni, Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi, hanno contribuito a delineare la struttura di insediamenti nati o rinati su se stessi fra costruzioni e ricostruzioni. Cosicché ogni stratificazione, ogni rifacimento o riadattamento corrisponde a una dominazione, a un passaggio storico cruciale, a una svolta. Le strutture insediative dei centri storici murgiani rappresentano perciò un sistema complesso sedimentato nel tempo, organizzato secondo una rete articolata fatta di manufatti edilizi e di collegamenti ben figurati dalle infrastrutture viarie e dalle sistemazioni agrarie ed è costituita da grossi centri (che sono ancora oggi tra i comuni più grandi d’Italia) immersi in un territorio molto esteso, che in passato risultava del tutto inabitato, ad eccezione delle masserie, le poste e gli jazzi. Tali strutture sono giunte fino ai giorni nostri costituendo un patrimonio storico-architettonico unico e irripetibile, caratterizzato dall’uso sapiente dei materiali del luogo, come il tufo, il mazzaro, la pietra, che esprimeva un forte legame tra l’ambiente e il costruito. Così in questi paesi, per secoli abitati da contadini, sono sorti particolari luoghi di culto (ipogei), palazzi, castelli, cattedrali magnifiche che hanno contraddistinto e coronato la peculiarità degli stessi centri urbani.

I paesi dell’Alta Murgia

Una curiosa definizione indica la Puglia come “la meno italiana tra le terre italiane, in quanto è collegata all’Appennino senza possedere vere montagne”.
La Piattaforma Apula, infatti, è sostenuta da tre grandi blocchi di rocce carbonatiche formatesi circa 130 milioni di anni fa, durante il Cretaceo.

Oltre al Gargano e al Salento, l’altro banco di rocce calcaree della Puglia è costituito da un altopiano che non supera i 700 metri sul livello del mare e che si estende per più di centomila ettari nell’area interna della Puglia centrale, lungo il confine con la Lucania che da Matera sale verso Venosa.

Questo territorio, collocato tra la Via Appia e la Traiana e circondato da tredici Comuni, è l’Alta Murgia. Primo parco Rurale d’Italia dal 2004, è attualmente candidato a divenire Geoparco UNESCO, in quanto rappresenta un elemento di geodiversità unico nel panorama mondiale, quale ultimo lembo del continente perduto Adria, affondato in ere precedenti sotto l’Europa meridionale.

La prima Guida ai paesi del Parco nazionale dell'Alta Murgia

La Guida, si inserisce nell’ambito più generale di quelle attività che il Centro Studi Torre di Nebbia svolge dal 1987, con lo specifico obiettivo di promuovere e far conoscere, ad un pubblico sempre più vasto, il patrimonio naturale, storico e artistico del territorio dell’Alta Murgia, nel tentativo di contribuire così a innescare processi di sensibilizzazione culturale tesi alla salvaguardia e alla valorizzazione dell’area ricadente nel Parco nazionale dell’Alta Murgia.

Tra le attività di ricerca e di documentazione vanno contemplati numerosi progetti editoriali finalizzati a fornire il necessario patrimonio di conoscenza per una corretta gestione del territorio.
Si tratta di materiali diversificati, curati con perizia sia redazionale che grafica. Il catalogo delle pubblicazioni del Centro Studi Torre di Nebbia, infatti, risulta essere, attualmente, il più vasto e ricco riguardante l’Alta Murgia.