Disponibilità: Si
Formato: 17x24 cm
Data di uscita: 2008
Autore: Piero Castoro
Pagine: 144
ISBN: 9788895911199
Prezzo: 12,00

Il 1° marzo 1957 viene lanciato il primo missile IRBM (Intermediate Range Ballistic Missile) Jupiter dalla base statunitense di Cape Canaveral. Poco più di due anni dopo, a partire dal 5 settembre 1959, il personale USA viene dispiegato in Italia e comincia l’istallazione del “sistema d’arma Jupiter”, operazione che si conclude il 20 giugno 1961, quando anche l’ultima base diventa operativa.

Prima che nella Turchia, i missili Jupiter vengono istallati, unico sito dell’Europa occidentale, in Italia, lungo il confine tra la Puglia centrale e la Lucania. Dieci campi di lancio, ciascuno con 3 missili a testata nucleare della poten-za di 1,45 megatoni1, ovvero con una capacitą distruttiva cento volte superiore alle bombe atomiche che rasero al suolo Hiroshima e Nagasaki nel 1945. Oltre le due basi lucane (Irsina e Matera), le altre otto vengono “ospitate” sull’altopiano delle murge baresi, quasi tutte dislocate lungo il tracciato della Via Appia (Spinazzola, Gravina, Casal Sabini-Altamura, Ceraso-Altamura, Acquaviva, Gioia del Colle, Laterza, Mottola).

Nel gennaio 1963 gli USA comunicano al governo italiano la loro decisione, presa durante la crisi di Cuba, di smantellare le basi. Nel giugno dello stesso anno, l’ultimo missile Jupiter sarą rimosso dalla Murgia e imbarcato oltre oceano.

Questa vicenda, svoltasi nel giro di poco più di un lustro, sembra non aver lasciato traccia, persino nella memoria dei contemporanei2. A distanza di quasi mezzo secolo, di quelle basi, tranne qualche eccezione,

non restano che ruderi senza testimoni.

Perché nel cuore del Meridione d’Italia si decise di collocare 30 bombe nucleari puntate verso l’Est e pronte ad esplodere, anche in loco, cosď da far sparire dalla faccia della terra ogni forma di vita in un raggio di centinaia di chilometri?

Chi furono i protagonisti di quella impresa? In quale contesto locale e internazionale maturò? Quali furono le reazioni delle popolazioni locali? Quale ruolo vi ebbero governi, partiti e sindacati? Il libro cerca, con l’ausilio di varie documentazioni, immagini e con il contributo di vari autori, di rispondere a questi interrogativi.